I tuoi legali di fiducia

A proposito di fascino, ogni volta che, da giovanissimo, mettevo piede nello studio legale di mio nonno Luigi Gullo, si accendeva in me qualcosa che all’epoca non sapevo spiegare. Una sensazione dapprima flebile, che aumentava d’intensità al solo respirare il profumo acidulo e dolciastro di tutti quei volumi di diritto rilegati in pelle e disposti nelle librerie. Bastava sfiorare uno dei fascicoli posati sulla scrivania per farla divampare.

Lo studio di mio nonno era un luogo sacro, per me. Tra quelle pareti, il grande penalista di cui porto il nome aveva studiato i casi e ideato le strategie di alcuni dei processi più importanti dibattuti nei tribunali d’Italia. Tra questi, sono rimasti scolpiti nella storia quello seguito alla strage di piazza Fontana, quello per il rapimento di Paul Getty jr. e quello del Capobastone della ‘ndrangheta Girolamo Piromalli.

Il primo, vero tributo che ho recato al mio illustre avo, che era anche docente presso l’ateneo dove mi sono laureato, è scrivere la tesi su un argomento affrontato anche da lui in una delle sue numerose pubblicazioni: la circostanza attenuante di cui al n. 5 dell’art 62 del Codice Penale - l’essere concorso a determinare l’evento, insieme con l’azione o l’omissione del colpevole, il fatto doloso della persona offesa.

Ed è sempre per calcare le sue orme se per alcuni anni, agli esordi della carriera, ho collaborato col titolare della cattedra di Diritto Penale Commerciale dell’Università della Calabria. Esperienza seguita da corsi di specializzazione per neo-laureati in giurisprudenza che ho tenuto presso l’Università di Catanzaro “Magna Grecia”.

All’epoca ero giovane ma tutt’altro che acerbo professionalmente. Infatti avevo maturato esperienze significative collaborando con importanti studi legali calabresi come quello dell’avvocato Sorrentino, di Cosenza, e dell’avvocato Cantafora, di Catanzaro. E naturalmente con mio padre Fausto Gullo e mio nonno.

Raccolto il testimone della tradizione iniziata dal mio bisnonno, oggi guido lo storico Studio di famiglia. In campo civile, sono particolarmente competente in diritto delle assicurazioni. Mentre in ambito penale sono preparato sui reati tipici della casistica sanitaria e infortunistica del lavoro.

Il mio approccio

Non me ne vorranno i miei se condivido un pensiero giustissimo di Piero Calamandrei. E non me ne vorrà lui, se lo faccio a parole mie. Un “grande” avvocato è colui che aiuta i giudici a decidere secondo giustizia e che aiuta il cliente a far valere le proprie ragioni.

È il verbo aiutare la chiave di lettura di queste parole. Le illumina e dà loro senso. Quella dell’avvocato non può che essere una missione, perché il fine di un uomo di legge è perseguire la giustizia. E deve essere una, al di qua e al di là della sbarra.